A Nocera, dal punto di vista politico, non c’era pace da anni. La lotta era incessante. Da una parte i ricchi del paese, dall’altra i braccianti e gli operai, alla cui guida c’era sempre Michele Manfredi - Gigliotti.

I primi erano alla guida del paese, i secondi all’opposizione.

Inoltre, l’assessore preposto al servizio dell’annone, era anche presidente dell’altra cooperativa del paese, l’Industriale, quella dei ricchi.

L’Amm. Comunale, forte di questa situazione, si macchiò, nei confronti della Cooperativa di Consumo Risorgimento, di qualche nefandezza inerente al servizio di approvigionamento. Non mancarono comizi con botte e risposte alquanto violenti e varie manifestazioni. La situazione era molto tesa. Finchè Manfredi - Gigliotti non denunziò alcuni fatti al Prefetto Porro.

L’Ispettore Prov.le Annonario cav. Fonte stilòallora una relazione sulla situazione, illustrandone lo stato di pericolosità sociale.

Seguirono i rapporti del 28 febbraio N° 415 della R.. Questura e dell’8 Marzo N° III del Sottoprefetto di Nicastro.

Il Prefetto, dopo la denuncia di Michele Manfredi – Gigliotti e alla luce delle altre relazioni esistenti, il 14 aprile 1921, con il Decreto Prefettizio 6007 che poi porterà la data del 18, adottò alcuni “provvedimenti eccezionali”, al fine di “rendere normale il servizio di approvigionamento” e “assicurare la tranquillità in quel comune togliendo qualsiasi pretesto che ne provochi il turbamento”.

Decretò che la Cooperativa di Consumo Risorgimento era autorizzata “in linea provvisoria e a titolo di esperimento all’approvvigionamento dei generi contingentati da parte del Consorzio Granario”.

Le assegnazioni sarebbero state eseguite, scrisse il Prefetto, “in base all’elenco delle bocche che all’uopo dovrà essere prodotto all’Ente interessato”.

Furono incaricati dell’esecuzione del decreto il Presidente del Consorzio Granario e l’Intendenza di Finanza.

Questo il testo del Decreto Prefettizio N° 6007 del 18 aprile 1921:

“Viste le varie denunzie pervenute alla Prefettura circa abusi e sperequazioni, che sarebbero stati commessi dall’Amm/ne Comunale di Nocera Tirinese nei riguardi della locale Cooperativa di Consumo il Risorgimento.

Vista la relazione eseguita dall’Ispettore Prov.le Annonario Cav. Fonte dalla quale risulta esistere colà vivissima tenzione tra i partiti locali, dei quali quello di opposizione è rappresentato dalla maggioranza dei soci della Cooperativa suddetta, e ritenuto che tale tenzione è maggiormente alimentata dal fatto che l’assessore preposto al servizio dell’annone è anche Presidente dell’altra Cooperativa in detto Comune esistente la Industriale;

Tenuti precipuamente presenti che si sono colà verificati comizi e dimostrazioni causati dal servizio di approvigionamento e che tali manifestazioni potrebbero ancora manifestarsi con grave turbamento dell’ordine pubblico, giusta quanto risulta dai rapporti del 28 febbraio N° 415 della R. Questura e dell’8 Marzo N° III del Sottoprefetto di Nicastro.

Ritenuto pertanto la necessità e le opportunità di adottare provvedimenti eccezionali, che valgono a rendere normale il servizio di approvigionamento e ad assicurare la tranquillità in quel comune togliendo qualsiasi pretesto che ne provochi il turbamento.

Visto l’art. 16 del R.D. del 20 novembre 1920 del Commissariato Generale per gli approvigionamenti e Consumi.

Decreta

La Cooperativa di Consumo il Risorgimento di Nocera Terinese è autorizzata in linea provvisoria e a titolo di esperimento all’approvvigionamento dei generi contingentati da parte del Consorzio Granario.

Le assegnazioni saranno eseguite in base all’elenco delle bocche che all’uopo dovrà essere prodotto all’Ente interessato. Il Presidente del Consorzio Granario e la Intendenza di Finanza sono incaricati della esecuzione del presente decreto per la parte di loro rispettiva competenza”.

Catanzaro, lì 14 aprile 1921

Il Prefetto Porro

 

Con l’avvento del Fascismo, uno dei passaggi obbligati ai quali dovettero soggiacere un folto gruppo di noceresi, fu quello dello scioglimento della cooperativa “Risorgimento”.

Il suo presidente, Michele Manfredi - Gigliotti, fu considerato, con l'avvento del Regime, "un sovversivo da tenere d'occhio".

 

Tratto da "NOCERA TERINESE Storia e Storie" Vol. 4 - Dal dopoguerra 1915-18 al Duemila di Adriano Macchione (ed. Ma.Per.)

 

 


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