Subito dopo Santa Lucia vi era una tradizione che consisteva nella semplice osservazione climatica. In pratica, si osservavano i giorni da Santa Lucia alla Vigilia di Natale (dal 13 al 24) per tentare di prevedere il clima dell’anno successivo.
Le calénde o catamési (catamìsi) sono una vecchia tradizione di dubba origine, ma molto diffusa in tutta la regione, in particolar modo nella parte centro-meridionale. Presenti anche nel crotonese ed oggi ven’é traccia solo in alcuni paesi.
La tradizione è presente anche a Nocera col nome di "currienti".
Il funzionamento è semplicissimo: ognuno dei dodici giorni che separano il 13 dal 24 dicembre rappresenta un mese dell’anno successivo. Annotando il clima di quel dato giorno, si poteva prevedere, a grandi linee, il clima di tutto il mese. Non era un lavoro di fino: non bisognava annotare gradazione ed umidità, ma solo fenomeni atmosferici generici come le nuole, le eventuali precipitazioni, la forza dei venti ecc.
Ignota è però l’origine dell’usanza. Alcuni la ricollegano al mondo greco, ed il termine “catamése” risalirebbe dal termine grecanico “katamnuw“, di dubbia traduzione. C’è chi invece la collega ad un’usanza contadina, chi ad un’usanza di pescatori.
Origine a parte, quel che è certo è che oggi questa tradizione è andata persa quasi del tutto.