Costruito sui resti di un antico fortilizio (un “castello” stante la denominazione ancora oggi della zona sottostante), nel 1581 i resti vennero donati dalla nobile famiglia Ventura ed iniziarono i lavori di costruzioni del convento dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fu punto di passaggio o di soste temporanee. Era, generalmente, a numero fisso, secondo le regole canoniche e dell’ordine.

Nel prosieguo della storia della classe contadina nocerese, come già detto, per la "Proletaria" ci fu sempre da soffrire.

Le lotte appena concluse avevano portato una pace solo fittizia. Negli anni immediatamente successivi, infatti, sul piano legale seguì una serie infinita di vertenze tra essa, i De Luca e altri proprietari per i più svariati motivi.

Nel 1950, il 1° marzo, a distanza di quattro anni dall’occupazione delle Macchie, Nocera fu di nuovo teatro di una protesta dei ceti contadini.

A questi, ancora una volta, si affiancarono cittadini di altre classe lavorative, come, per esempio, operai, commercianti, artigiani. La partecipazione, stavolta, fu in gran massa. Segno che i tempi stavano cambiando, che il malcontento era forte, che i “padroni” facevano meno paura.

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