La Chiesa dell’'Annunziata fu costruita nel 1628.
Là dove sorse la chiesa, quasi sicuramente, in origine c’era un oratorio della Confraternita della SS. Annunziata, così come riportò Tommaso Morelli.

Questa data di edificazione, è confermata da quella di fusione della campana che riporta questa scritta: D. A. 1628.
Un’'altra conferma si rinviene nell’Archivio della Chiesa di San Giovanni dove è riportato che agli inizi del 1600 (XVII secolo) nella Chiesa dell’Annunziata già vi celebravano funzioni i cappellani di Sant’Antonio Abate e i padri Cappuccini.
La chiesa, al tempo, era leggermente diversa da com’è oggi. Sempre ad una sola navata, l'’odierna cappella sulla destra, in origine, probabilmente fungeva da sacrestia.
Inoltre, l'’altare dell’epoca non era quello attuale in marmo verde di Calabria.
Quest’'ultimo fu costruito nel 1669, su manodopera di scalpellini della provincia di Cosenza (di Altilia?) e a spese della Confraternita, l’'attuale altare di marmo verde di Calabria, sopra il quale è oggi collocata la Madonna Addolorata, gruppo ligneo di scuola napoletana, risalente al 1600.
Sull’'altare fu posta un'’epigrafe che ricordava che esso era opera della Confraternita. Oggi, però, l’'epigrafe non esiste più, in quanto fu rimossa nella prima metà del XIX secolo. Altare della Chiesa dell'Annunziata
Nel corso del XVIII secolo fu collocata nella chiesa una statua dell’'Annunciazione di bottega napoletana, bella e di grande valore, l’'angelo, invece, pare ispirato dalla scuola del Sammartino.
A memoria d’uomo se ne ricorda la presenza nella chiesa sin dalla fine del 1700 ma non si può dire con certezza se essa vi fosse stata collocata in quel tempo oppure in epoca precedente.
Allo stesso secolo appartengono gli affreschi dell’'interno, di stile barocco e con volte a botte.
Nel febbraio 1905, il parroco don Cesare Pontieri fece costruire un nuovo fonte battesimale.
Nel luglio 1914, in seguito all’'allargamento della strada principale che attraversava il paese, fu demolita la parte anteriore della Chiesa con la sua scalinata.
Risulta davvero molto strano che, per migliorare una normale strada del paese, si sia giunti alla decisione di abbattere la facciata di una bella chiesa antica e non invece la facciata del palazzo di fronte. Se si pensa che questo palazzo apparteneva a una famiglia al tempo nobile e forse anche potente, allora le spiegazioni all'accaduto si potrebbero anche spiegare.
annunziata001In “Ricordi Storici” don Francesco Pontieri, a proposito dell’'abbattimento, così scrisse:
“La bella chiesetta della SS.ma Annunziata, a causa dell’'attraversata stradale in questa città, subì un serio danno a luglio di quest'anno 1914, fu da essa chiesa abbattuto il muro di avanti con la rispettiva scala d'ingresso appunto per dare alla strada governativa il largo di 8 metri, largo richiesto dalla legge sui lavori pubblici, ed oltre del muro davanti furono anche gettati circa tre metri degli altri due muri per liberarli nella parte davanti. Quindi venne molto a deprezzarsi”.
Strano è anche come la Chiesa non si sia opposta a questa decisione. Vescovo della diocesi era don Giuseppe Leo.
Durante i lavori, le statue dell’'Addolorata e dell’'Annunziata furono trasferite nella Chiesa di San Giovanni Battista.
La facciata fu rifatta interamente nel novembre 1914 su interessamento di don Francesco Adamo.
Questi mise di suo cospicue somme anche se, negli anni, non mancarono molti contributi da parte dei noceresi.
Molte offerte arrivarono anche dagli emigrati in America e in Argentina.
La nuova facciata fu benedetta il 12 dicembre 1914 da don Francesco Pontieri. Il giorno successivo la chiesa fu riaperta al culto con la celebrazione della messa e con il ritorno in essa delle statue dell’'Addolorata e dell’'Annunziata.
La parte posteriore della chiesa fu allungata e interamente ricostruita, con la creazione dell’'attuale sacrestia, cosa che permise la costruzione, là dov’era la vecchia, di una cappelletta, l’'unica esistente nell’'edificio sacro.
Il terreno per l’'ampliamento della parte posteriore fu dato da Ignazio Ventura.
Nel 1927 nei mesi di giugno e luglio la Chiesa fu decorata di pittori prof. Carmelo Zimatore e da suo nipote prof. Diego Antonio Grillo, anch’egli, come lo zio, di Pizzo Calabro.

Il completamento della facciata, che prevedeva un rivestimento in travertino lavorato, su progetto dell'’ing. Federico Ventura, arrivò però solo a distanza di molti decenni dall'’inizio dei lavori, addirittura ai primi degli Anni “50.
Durante i lavori, inoltre, nella chiesa fu rifatto anche il pavimento, ricostruito in marmo.

 

Le informazioni storiche sono tratte da "NOCERA TERINESE Storia e Storie" di Adriano Macchione (ed. Ma.Per.)

 


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