Dopo la costruzione della Piazza e del rione Rupe, l’espansione di Nocera continuò con la costruzione di case sulla falda della collina dirimpetto al Rivale. Il nuovo rione fu chiamato Via Santa Caterina e si estese in un primo momento dalla Piazza fino all’attuale deviazione per il rione Vivieri.
La S. Caterina alla quale fu dedicato il rione è quella di Alessandria (e non, invece, come potrebbe credersi, S. Caterina da Siena).
La via fu poi arricchita con la costruzione di una nuova chiesa, intitolata alla stessa santa.
L’edificio sacro prese forma dove oggi è apposta una croce in ferro, lì collocata nel 1911.
Molto probabilmente, da principio, fu edificata la costruzione inferiore che costituiva l’antico oratorio, con ingresso dal vicoletto che oggi porta al rione Vivieri. Poi, sull’oratorio, fu edificata la chiesa con l’ingresso in Via Santa Caterina.
Nel 1500 (XVI secolo) presso l’oratorio esisteva già una Confraternita e un Ospizio (definito “Hospitale”) del quale però non si può dire l’anno di costruzione.Nella Chiesa di Santa Caterina si celebravano battesimi e matrimoni. Inoltre, vi si seppellivano i morti.
Oggi, a distanza di tanti anni, è stata ripristinata l’antica festa rionale che si è svolta fino agli ultimi del 1800. Si celebra il 25 novembre. Durante la processione della statua, sono così ricomparse le “Vurgineddre”, bambini in abito bianco che precedono la statua. Ad esse, sono offerte, per grazia ricevuta, pasta e ceci e il pane benedetto.
L'Ospedale (dal latino “hospitium”, ossia albergo), di Santa Caterina, citato nei “Cabrei” del 1624 e 1656, era un’istituzione simile a tante altre dello stesso genere esistenti a quel tempo in vari paesi e città, un luogo destinato a dare asilo a poveri e ammalati. Da questa funzione originale, poi, ebbero origine i veri e propri moderni ospedali.
L’Ospedale, molto probabilmente, aveva un governatore o amministratore, in carica per qualche anno e che poteva essere sostituito o confermato.
Durante i secoli, ovunque, erano i cittadini più ricchi che dotavano i vari ospedali di terre e di immobili. L’Ospedale, probabilmente, doveva essere discretamente ricco, in quanto aiutato anche dalla limitrofa chiesa.
Le sue entrate provenivano principalmente da qualche proprietà e dalle risorse agricole. Attorno al 1650, ammontavano, probabilmente, a 600 ducati circa.
L’Ospedale sorgeva presso l’attuale residenza della famiglia di Sposato Egidio. In precedenza vi aveva abitato la famiglia di Vincenzo Graziano. Nell’800, questa residenza, secondo alcuni ricordi, pare fungesse da albergo, destinazione che sarebbe potuta derivare dalla vecchia funzione di asilo e di accoglienza.
Le informazioni storiche sono tratte da "NOCERA TERINESE Storia e Storie" di Adriano Macchione (ed. Ma.Per.)