Nel 1950, il 1° marzo, a distanza di quattro anni dall’occupazione delle Macchie, Nocera fu di nuovo teatro di una protesta dei ceti contadini.
A questi, ancora una volta, si affiancarono cittadini di altre classe lavorative, come, per esempio, operai, commercianti, artigiani. La partecipazione, stavolta, fu in gran massa. Segno che i tempi stavano cambiando, che il malcontento era forte, che i “padroni” facevano meno paura.
Una volta sviluppatasi l’occupazione, intervennero dopo poche ore i Carabinieri, che, però, riuscirono a convincere solo una parte dei contadini a lasciare le terre presidiate. Tutti gli altri non si lasciarono intimorire e restarono nei fondi. In molti dichiararono di aver agito in seguito a precise disposizioni avute dai sindacalisti Carone Arturo Carone e Francesco Blaganò e da quelli locali Carlo Niccoli e Arcangelo Arrigo.
I nervi erano a fior di pelle e ci furono molte denunce. In altri paesi, però, la stessa forma di occupazione, causò anche dei morti.
Alla fine, a volte immediatamente, a volte dopo molte discussioni e litigi, prevalsero i Carabinieri. In molti casi, comunque, al momento dell’abbandono delle terre, gli animi erano talmente tesi che per poco non si sfociò in una vera e propria rivolta.
Organizzatori delle occupazioni dei fondi noceresi furono due sindacalisti forestieri mandati appositamente per organizzare, dirigere e sostenere l’occupazione:
Carone Arturo di Emilio (nato a Gravellona Toce (NO) il 23-1-1925) e
Braganò Francesco di Ettore (nato a Nicastro il 5-8-23).
A loro si unirono i due sindacalisti locali,
Niccoli Carlo fu Luigi (nato a Nocera Terinese, di 29 anni) e
Arrigo Arcangelo fu Domenico (nato a Nocera Terinese il 3-2-1912).
Questi i giorni in cui a Nocera si svilupparono le occupazioni e i terreni occupati. Seguirono, poi, dei processi per i vari reati contestati.
Gli avvenimenti sono distinti con un numero, al fine di poter poi facilmente cercare i relativi processi:
1) 28 febbraio: un centinaio di contadini di Nocera e di Falerna invasero alcuni terreni in contrada "Monachello" di proprietà di Giuseppe e Carlo De Luca di Lizzano.
2) 1° marzo: fu occupato un terreno di 20 ha del proprietario Quintieri, nonostante gli occupanti fossero stati diffidati dai Carabinieri. Tra essi c'erano anche alcune donne e minori.
3) 1° marzo: furono occupati 15 ettari di terreno di proprietà di Rossi Leopoldo in contrada Vaccarizzo.
4) 1° marzo: furono occupati 12 ettari di terreno in contrada Portavecchia di proprietà di Vittorio Ventura.
5) 1° marzo: furono occupati 10 ettari di terreno del fondo “Pianta” del proprietario Pasquale Odoardi in contrada “Campodorato”.
6) 1° marzo: furono occupati circa 7 ettari di terreno di proprietà di Carlo e Giuseppe De Luca di Lizzano in contrada Marina De Luca.
7) 1° marzo: furono occupati 3 ettari di terreno di proprietà di Mancini Francesco in contrada “Campodorato” in agro di Falerna.
8) 1-2 marzo: furono occupati circa 120 ettari di terreno di proprietà di Carlo e Giuseppe De Luca di Lizzano in contrada Lago.
9) 1 marzo (?): furono occupati tre ettari di terreno di proprietà di Quintieri in contrada Savuto.
10) Molti contadini, la maggior parte dei quali di Falerna e qualcuno di Nocera, occuparono 30 ettari di terreno di proprietà di Carlo e Giuseppe De Luca in contrada Casale.
11) Il 5 marzo 1950 in agro di Falerna molti contadini occuparono 4 ettari di terreno in Contrada Paria, un ettaro in contrada Pandolfo, 3 ettari in contrada Antonazzo e un terreno in contrada “Quellabanda” di proprietà rispettivamente di Antonio Ventura, Francesco Silvagni, Pietro Spinelli e Riccardo Del Trono.
12) A queste occupazioni seguirono il 18 maggio 1947 a Falerna l’invasione di terreni di proprietà comunale sottoposti a vincolo forestale.
Quattro giorni dopo, il 22 maggio, le Guardie forestali di Nocera denunciarono 27 persone che avevano iniziato coltivare.
13) Anche a Campora San Giovanni i contadini occuparono 4 ettari di terreno di Quinto Quintieri in contrada “Piano Isabella”:
Come si vede, gli avvenimenti 1), 2), 4), 6) e 9) riguardano tutti territori della Marina per un totale di 42 ettari, quelli 3), 5), 7) e 10) riguardano territori di “Campodorato” o zone limitrofe per un totale di 28 ettari, quelli indicato con 8) la zona della montagna con 120 ettari, quelli indicato con 11) e 12) il territorio di Falerna, quelli indicati con 13 il territorio di Campora San Giovanni.
I proprietari di Nocera che si videro occupate le terre furono:
Carlo e Giuseppe De Luca di Lizzano (120 ettari in contrada Lago e 7 ettari in Marina De Luca)
Quintieri (23 ettari).
Rossi Leopoldo (15 ettari)
Ventura (12 ettari)
Odoardi (10 ettari)
Mancini (3 ettari)
14) Da ricordare, infine, che il 9 marzo, quando ormai le occupazioni a Nocera erano state debellate, si tenne in paese una pubblica riunione con un comizio. Intervennero ancora una volta i Carabinieri, che denunciarono i sei promotori di averli effettuati senza la prevista autorizzazione di legge.
Le persone denunciate furono:
Bonacci Palmerino (1927) di Amedeo
Consolatore Giuseppe (1913) di NN
Niccoli Carlo fu Luigi, 29 anni
Valentino Francesco (1916) di Giovanni
Valentino Vittorio (1920) fu Vittorio
Omobono Diego (1913) di NN
15) Per manifestazioni sediziose anche a Falerna furono denunciate 14 persone.
I processi per l’occupazione delle terre
Passato qualche tempo dal periodo delle occupazione delle terre, iniziarono i vari processi contro gli occupanti denunciati.
Questa la successione dei procedimenti (il numero rimanda a quale occupazione si tratta):
9) Furono condannati per avere occupato tre ettari di terreno di proprietà di Quintieri in contrada Savuto:
Curcio Saverio di Luigi (1926)
Ferlaino Antonio di Antonio (1905)
Ferlaino Giovanni di Antonio (1928)
Ganino Antonio di Giovanni (1921)
Ganino Lorenzo di Eugenio (1909)
Grandinetti Vincenzo di Giovanni (1919)
Isabella Antonio di Francesco (1925)
Isabella Salvatore di Francesco (1927)
Magnone Nicola fu Tommaso (1907)
Mendicino Eugenio di Antonio (1915)
Mendicino G. Battista fu Francesco (1914)
Motta Gioacchino di Cesare (1922)
Motta Giuseppe di Vincenzo (1912)
Motta Luigi di Cesare (1928)
Parisi Giovanni di Pasquale (1929)
Rizzuto Nicola di Francesco (1924)
Vaccaro Vittorio fu Gaspare (1907)
Valentino Giuseppe fu Pietro (1918)
5) Il 3 ottobre 1950 il vice pretore di Nocera, avv. Pasquale D'Amico, furono chiamati in giudizio i seguenti 13 contadini accusati di "aver invaso arbitrariamente in concorso tra lo loro", il 1° marzo 1950, 10 ettari di terreno del fondo “Pianta” del proprietario Pasquale Odoardi in contrada “Campodorato”.
Benvenuto Antonio Salvatore di Antonio
Cario Antonio di Sebastiano (contumace)
Guzzo Tommaso di Giovanni
Macchione Gennaro di Michele
Macchione Ferdinando di Rosario
Macchione Pietro di Rosario
Masciari Gino di Eugenio
Mendicino Gaspare fu Francesco
Motta Giuseppe di Pasquale
Orlando Carmine fu Fedele
Orlando Giuseppe fu Fedele
Vaccaro Fedele di Antonio
Vaccaro Giovanni di Francesco
Alcuni contadini furono assolti per non avere commesso il fatto altri per insufficienza di prove.
Questo uno stralcio della motivazione:
"...poiché nell'occupare le terre essi avevano la coscienza di poter far ciò in quanto autorizzati da un certo Carone il quale disse di appartenere ai liberi Sindacati e che fosse già pubblicato il decreto legge per cui era lecito il loro atto. La loro buona fede si evince anche dal fatto che, appena i carabinieri dissero di abbandonare le terre e quando il Carone non si fece più vivo, essi spontaneamente abbandonarono le terre occupate senza la minima resistenza".
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 59/950, sentenze n. 136/50).
3) Lo stesso 3 ottobre 1950, sempre il vice pretore di Nocera, avv. Pasquale D'Amico, assolse con le identiche motivazioni i seguenti 13 contadini accusati di avere, il 1° marzo 1950, invaso 15 ettari di terreno di proprietà di Rossi Leopoldo in contrada Vaccarizzo.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 60/950, sentenze n. 137/50).
Aragona Cesare di Giovanni
Aragona Cesare di Giovanni
Aragona Vincenzo fu Giovanni
Castello Giovanni di Gioacchino
Curcio Lorenzo di Giuseppe
Curcio Luigi di Giuseppe
Curcio Vincenzo di Gennaro
Damiano Francesco di Saverio
Damiano Giovanni fu Francesco
Damiano Mario di Silvestro
Damiano Ortensio di Silvestro
Gigliotti Francesco di NN
Gualtieri Vincenzo di Rosario
Macchione Giovanni di Gennaro
Macchione Giovanni fu Giuseppe
Marca Francesco di Nicola
Marchese Raffaele fu Francesco
Masciari Mario di Giuseppe
Mastroianni Saverio di Gaetano
Mendicino Angelo fu Giuseppe
Motta Annunziato di Luigi
Motta Gasperino fu Fortunato
Motta Lorenzo di Vincenzo
Motta Pietro fu Domenico
Motta Salvatore di Saverio
Muraca Fedele fu Fortunato
Pontieri Gaspare di Angelo
Rocca Rosario fu Annunziato
Rocchino Antonio fu Antonio
Trunzo Nicola fu Rosario
Vaccaro Giovanni di NN
Vaccaro Vincenzo fu Giovanni
8) Il 10 ottobre 1950 il vice pretore di Nocera avv. Antonio Magnavita emetteva la sentenza contro 72 contadini imputati di avere invaso il 1-2 marzo 1950 circa 120 ettari di terreno di proprietà di Carlo e Giuseppe De Luca di Lizzano in contrada Lago. Furono tutti assolti per insufficienza di prove sul dolo con queste motivazioni:
"Nei primi giorni del marzo 1950, in tutto l'agro dell'ex circondario di Nicastro, si verificò un vasto movimento di contadini che si recarono nelle campagne dai rispettivi comuni per occupare e mettere a coltura i terreni incolti o mai coltivati.
L'occupazione dei terreni durò alcuni giorni fino a quando l'intervento delle forze dell'ordine non ristabilì la calma. Invero, la vastità del movimento è prova di come esso avvenne a seguito di organizzazione sindacale - politica, ed infatti, durante i giorni dell'occupazione, ed alcuni giorni prima, vi furono degli organizzatori sindacali, anche venuti dal Nord ed appartenenti alla CGIL e alla FILS, che prepararono le occupazioni medesime.
Ai contadini occupanti si dava ad intendere che era stato pubblicato un decreto legge con il quale si autorizzavano i contadini, per metterli a coltura, i terreni incolti o mal coltivati. Stando così le cose, non ritiene il giudicante di poter affermare con animo tranquillo che i contadini occupanti agissero con piena coscienza e volontà di commettere un'arbitraria occupazione. Né d'altro canto può dirsi con serenità che ad essi mancasse davvero una tale coscienza e volontà dal momento dal momento che si accontentarono di sentirsi dire dai propri dirigenti che un decreto era stato pubblicato, ma non se ne accertarono personalmente. Pertanto, il dubbio permane sull'effettiva esistenza del dolo presso i contadini occupanti".
Alcuni di questi contadini furono assolti per non aver partecipato alle occupazioni "poiché è verosimile che, data l'enorme confusione di quei giorni, i carabinieri poterono essere indotti in errore nel presentare la denuncia a loro carico".
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 62/950, sentenze n. 158/50).
Questo l’elenco delle persone imputate:
Ambrosio Ferdinando di Michele
Aragona Angelo fu Gaspare
Aragona Gaspare di Salvatore
Aragona Giacinto fu Antonio
Aragona Rosario di Michele
Aragona Salvatore fu Gaspare
Aragona Santo di Carmine
Bifano Antonio fu Angelo
Curcio Filippo di Luigi
Ferlaino Natale di Fedele
Franceschi Raffaele fu Saverio
Gallo Giuseppe fu Domenico
Grandinetti Lorenzo di Michelangelo
Isabella Francesco di Pasquale
Macchione Antonio di Pasquale
Macchione Michele fu Cesare
Marchese Cesare fu Francesco
Mastroianni Agostino di Fedele
Mastroianni Fedele fu Annunziato
Mastroianni Giovanni fu Salvatore
Mastroianni Nicola fu Silvestro
Mendicino Antonio di Francesco
Mendicino Domenico fu Francesco
Mendicino Francesco di Antonio
Mendicino Michele di Giovanni
Mendicino Ortensio di Giovanni
Mendicino Vincenzo fu Santo
Motta Antonio di Vincenzo
Motta Antonio fu Carmine
Motta Cesare fu Domenico
Motta Giovanni di Angelo
Motta Michele di Santo
Motta Raffaele di Pasquale
Motta Rosario di Santo
Motta Santo di Pietro
Motta Saverio di Pasquale
Parise Antonio fu Domenico
Parise Saverio di Antonio
Parise Vincenzo fu Pasquale
Parisi Vittorio di Antonio
Pontieri Eugenio fu Francesco
Pontieri Francesco fu Antonio (deceduto)
Pontieri Francesco fu Filippo
Pontieri Giovanni di Antonio
Pontieri Giuseppe di Antonio
Pontieri Pasquale fu Fedele
Rocchino Pasquale di Giovanni
Russo Domenico fu Ferdinando
Russo Ferdinando di Rosario
Russo Rosario fu Ferdinando
Santangelo Federico fu Cesare
Santangelo Francesco fu Vincenzo
Sauro Angelo fu Fedele
Sauro Antonio di Cesare
Sauro Antonio fu Domenico
Sauro Cesare fu Pietro
Sauro Giovanni fu Domenico
Sauro Nunziato fu Domenico
Sauro Vincenzo di Cesare
Trunzo Michelangelo fu Fortunato
Vaccaro Angelo di Giovanni
Vaccaro Antonio di Pasquale
Vaccaro Battista fu Giovanni
Vaccaro Carmine di Michele
Vaccaro Cesare fu Antonio
Vaccaro G. Battista di Pasquale
Vaccaro Gaspare di Battista
Vaccaro Giovanni di Annunziato
Vaccaro Pasquale di Lorenzo
Vaccaro Pasquale fu battista
Vaccaro Pasquale fu Francesco
Vaccaro Vittorio di Michele
4 - 6) Il 17 ottobre 1950 il vice pretore di Nocera Antonio Magnavita emetteva la sentenza contro gli occupatori di 12 ettari di terreno in contrada Portavecchia di proprietà di Vittorio Ventura e contro altri 64 contadini imputati di avere invaso arbitrariamente il 1° marzo 1950 circa 7 ettari di terreno di proprietà di Carlo e Giuseppe De Luca di Lizzano in contrada Marina De Luca.
Furono tutti condannati a pene che andavano da 20 a 40 giorni di reclusione e a multe da 1.000 a 3.000 lire con le seguenti motivazioni.
A differenza del precedente gruppo (contrassegnato con 8) le condanne arrivarono perché più volte i Carabinieri si recarono sul posto per fare sgombrare pacificamente i terreni ma gli occupanti non desistettero mai dal loro proposito e li abbandonarono solo quando l'azione dei Carabinieri divenne più energica.
Questa la sentenza:
“Il fatto commesso dagli imputati è un episodio del vasto movimento contadino che nella fine di febbraio e i primi di marzo 1950 prese ad occupare in diverse zone vari appezzamenti di terreno sulla pretesa di doverli porre a coltura risultando essi incolti o mal coltivati.
Invero, il movimento fu organizzato e diretto dalle organizzazioni sindacali, dalle quali gli occupanti dipendevano, ed essi hanno posto a loro discolpa la circostanza che, essendo stati spinti all’occupazione appunto dai proprio dirigenti sindacali, ritenevano di agire nella legalità anche perché ad essi veniva assicurato che un’apposita legge era stata pubblicata.
La giustificazione non può essere presa in considerazione risultando essa un elementare espediente difensivo, dal momento che le forze dell’ordine più volte si recarono in pattuglie sui terreni occupati e invitarono pacificamente gli occupanti a desistere dall’azione criminosa, e ciò malgrado essi non abbandonarono i terreni, determinandosi a farlo solo in secondo momento, quando cioè le ripetute forze ebbero ad intervenire con maggior energia.
Pertanto la responsabilità penale dei prevenuti risulta pienamente provata (…). Essendo al violenza inserita nel numero rilevante di persone occupanti la stessa zona di terreno, resta da porsi il quesito: a che cosa miravano gli imputati con l’occupazione?
La risposta appare inequivocabile poiché nel fatto si riscontrano precisi gli elementi dello spoglio violento del possesso: gli occupanti miravano a privare il possessore del potere sul terreno sostituendosi nel compiere gli atti di disponibilità dello stesso, ponendolo a coltura nei modi che ad essi sarebbe parso più opportuno.
Ed infatti, se gli occupanti non fossero stati allontanati dai terreni occupati, questi sarebbero stati detratti completamente alla disponibilità possessoria dei proprietari e dei conduttori i quali appunto per ciò sarebbero risultati spogliati del pacifico possesso dei terreni.
Ordunque, poiché la violenza è l’elemento caratteristico nello spoglio a norma dell’art. 1168 Codice Civile, deriva come ovvia conseguenza che la implicita violenza ricorrente degli imputati è elemento integrativo del reato di cui all’art. 634 C.P. Gli imputati perciò devono rispondere di tale reato”.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 61/950, sentenze n. 159/50).
Queste le persone condannate:
Ambrosio Santo di Francesco
Bassarelli Giovanni di Pietro
Bonino Giuseppe di Gregorio
Buonocore Raffaele di NN
Cabano Ernesto di Antonio
Carpino Giovanni di Carmine
Castello Giuseppe fu Giuseppe
Cicco Giacinto di Felice
Cicco Giuseppe di Felice (contumace)
Consolatore Giuseppe di NN
Curcio Saverio di Ferdinando
Curcio Vincenzo fu Agostino
Damiano Carmine fu Gaspare
Esposito Antonio di Raffaele (minore)
Esposito Carlo di Saverio
Esposito Cesare di Giovanni
Ferlaino Giuseppe di Francesco
Ganino Ernesto fu Gregorio (contumace)
Giovanni Battista (minore)
Grandinetti Francesco fu Angelo
Gualtieri Giovanni di Rosario
Guido Gennaro di Passquale
Guido Giuseppe di Giovanni
Isabella Rosario di Aiuto
Macchione Michele di Domenico
Macchione Nicola di Francesco
Macchione Saverio di Domenico (minore)
Marchese Antonio fu F. Saverio
Mastroianni Antonio di Giovanni
Mastroianni Pasquale di Giovanni
Mastroianni Pasquale fu Michele
Mendicino Antonio di Giovanni
Mendicino Carmine di Giuseppe
Mendicino Carmine fu Annunziato
Mendicino Fiore di Lorenzo
Mendicino Giovanni fu Annunziato
Mendicino Gregorio di Giuseppe
Mendicino Gregorio di Pasquale
Mendicino Luigi fu Domenico
Mendicino Saverio di Giovanni
Motta Eugenio fu Luigi
Motta G. Battista di Natale
Motta Luigi fu Annunziato
Motta Rosario di Pietro
Motta Santo di Gregorio
Orlando Michele di Domenico
Orlando Vittorio di Gennaro
Palillo Giovanni fu Antonio
Pontieri Giovanni di Angelo
Pontieri Teresa di Francesco
Rizzato Domenico fu Antonio
Rizzato Francesco fu Francesco
Rizzato Pietro di Francesco
Rizzo Mario di Vincenzo
Rizzo Vittorio di Giuseppe (contumace)
Russo Giovanni di Francesco
Scalzo Eugenio di Vincenzo
Scalzo Ortensio fu Giuseppe
Vaccaro Gaspare di Vittorio
Vaccaro Giovanni fu Pasquale
Vaccaro Guido di Eugenio
Vaccaro Mario di Eugenio (contumace)
Vaccaro Saverio di Lorenzo
Villella Ferdinando di Carlo
1) Il 24 ottobre 1950, con una sentenza simile alla precedente (4 - 6) furono condannati dal vice pretore di Nocera Antonio Magnavita alla pena di un mese e 5 - 10 giorni di reclusione e a 1.000 - 1.500 lire di multa i seguenti 70 contadini di Falerna e Nocera riconosciuti colpevoli di avere invaso arbitrariamente e con violenza il 28 febbraio 1950 altri terreni in contrada "Monachello" di proprietà di Giuseppe e Carlo De Luca di Lizzano.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 55/950, sentenze n. 160/50).
Aiello Luigi fu Tommaso
Aiello Rosario di pasquale
Aiello Vincenzo di Luigi
Aurelio Nicola di NN
Bartolotta Felice fu Antonio
Benvenuto Buono di Tommaso
Campisano Antonio di Francesco
Campisano Antonio fu Domenico (contumace)
Campisano Giuseppe di Antonio
Campisano Natale di Giuseppe
Campisano Pietro fu Domenico
Colostro Odoardo di NN
Crocco Edmondo di Domenico
Crocco G. Salvatore fu Antonio
Crocco Giovanni fu Pietro
Crocco Vincenzo salvatore fu Alfonso
D’Agostino Alfredo di Ernesto
Damiano Carmine di Francesco
Damiano Ortensio di Domenico
Faustino Giovata di Giovanni (contumace)
Ferraro Mariano di Domenico
Ferraro Mariano fu Francesco
Fiore Orlando di Domenico
Floro Amabile Nicola di NN
Floro Candido fu Natale
Floro Gennaro di NN
Floro Pietro di Rosario (contumace)
Gallo Natale di Francesco Antonio
Gallo Paolo fu Gennaro
Gracco giacinto di Virgilio
Isabella Vincenzo di Antonio
Mendicino Giovanni fu Gregorio
Mendicino Giuseppe di Nicola
Morosini Francesco di NN
NIcastri Fiorigi fu Rosario
Nicastri Francesco fu Foca
Nicastri Giuseppe fu Giuseppe
Niccoli Michele di Antonio
Pallone Tommaso fu Ignazio
Pati Vincenzo fu Francesco (contumace)
Pontieri Angelo fu Michele
Renne Orlando di Riccardo (minore)
Rotella Tommaso fu Antonio
Ruperto Nicola fu Clemente
Scalercio Ortensio di Raffaele
Sisto Euegnio di NN
Stella Davide Gioacchino di Giuseppe
Stella Giuseppe di Gioacchino
Stella Santo di Francesco
Trunzo Francesco fu Francesco Antonio
Umbertino Giuseppe di NN
Vescia Santo fu Rosario
Vescia Tommaso di Santo
Villano Giovanni di Giuseppe
Tutti di Falerna
Alberti Battista di NN
Curcio Michele fu Marco
Damiano Antonio di Domenico
Damiano Francesco fu Giuseppe
Guido G. Battista di Vincenzo
Mastroianni Santo di Vincenzo
Mendicino Giovanni di Nicola
Trunzo Giuseppe di Michele
Trunzo pietro di Giuseppe
Vacacro Andrea di Giuseppe
Vaccaro Alberto di Tommaso
Vaccaro Saverio fu Giuseppe
Vaccaro Vincenzo di Carmine
Tutti di Nocera
7) Il 25 ottobre dal vice pretore di Nocera Antonio Magnavita furono condannati per "turbativa violenta di possesso" a un mese e 5 giorni di carcere e 1000 lire di multa e altri a un mese e 1000 lire di multe i seguenti 24 contadini imputati di occupazione arbitraria di 3 ettari di terreno di proprietà di Mancini Francesco in contrada “Campodorato” in agro di Falerna, occupazione avvenuta il 1 marzo.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 63/950, sentenze n. 161/50).
Ambrosio Giuseppe di Michele (1923)
Aragona Pasquale di Saverio (1913)
Aragona Saverio di Giuseppe (193)
Cario Francesco di Gaspare (1920)
Cario Natale di Gaspare (1925)
Cario Vincenzo di Gaspare (1931)
Cario Vittorio di Gaspare (1928)
Curcio Angelo di Francesco (1924)
Curcio Ferdinando di NN (1926)
Curcio Giovanni di Pasquale (1916)
Curcio Giovanni fu Nicola (1915)
Curcio Marco di Michele (1923)
De Cario Eugenio di Ferdinando (1929)
Ferlaino Rosario di Fedele (1922)
Gigliotti Gaspare di Clemente (1933)
Mastroianni Eduardo di Giovanni (1921)
Mastroianni Giovanni di Domenico (1925)
Motta Giuseppe di Andrea (1926)
Motta Giuseppe di Enrico (1931)
Motta Giuseppe di Vincenzo (1912)
Motta Pietro fu Domenico (1921)
Motta Saverio di Enrico (1929)
Vaccaro Maurizio di Domenico (1933)
Vaccaro Vittorio di Annunziato (1914)
Il 15 aprile 1951 il Tribunale di Nicastro (presidente Giovanni Romano, giudici Gaspare Porchia e Francesco Pittelli, PM Francesco Ferlaino) in appello confermava la sentenza con l'aggravio delle spese processuali.
Secondo il collegio giudicante “il fatto oggetto dell’imputazione è risultato provato attraverso l’indubbia deposizione del verbalizzante il quale ebbe sorprendere gli imputati nell’atto di coltivare con picconi e badili il terreno arbitrariamente occupato e costoro, dopo essersi allontanati dal terreno a seguito della diffida del verbalizzante medesimo, vi fecero ritorno. Tale condotta esclude ogni dubbio sull’integrazione dell’elemento psicologico del reato, sulla qualificazione giuridica del fatto e sull’inesistenza dell’errore cui hanno fatto appello gli imputati”.
2) Il 27 dicembre 1950 il vice pretore di Nocera, avv. Pasquale D'Amico, condannò i seguenti 73 contadini accusati di avere invaso arbitrariamente il 1 marzo 1950 un terreno di 20 ha del proprietario Quintieri, nonostante fossero stati diffidati dai Carabinieri. Tra essi c'erano anche alcune donne e anche ragazzi ancora minorenni.
Il magistrato, nonostante la dichiarazione della colpevolezza palese, concesse le attenuanti generiche e li condannò a 15 giorni di carcere e a 1.000 di multa, con la sospensione della pena, mentre ai minori fu accordato il "perdono giudiziale".
Ciò in base a questa conclusione:
"Dato le condizioni di vita che essi conducono, il loro intento di occupazione si esplicava nel veder coltivare delle terre che a loro modo di vedere dovevano considerarsi terre incolte. Perciò la finalità per cui essi procedevano all'occupazione era quella di alleviare la disoccupazione e di conseguenza la miseria. Inoltre, bisogna tener conto del momento in cui i fatti avvennero e cioè in un clima arroventato di propaganda che concludeva con " terra ai contadini".
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 57/950, sentenze n. 135/50).
Cimino Vincenzo fu Angelo
Curcio Antonio fu Giuseppe
Curcio Cesare fu Francesco
Curcio Fedele fu Fortunato
Curcio Francesco fu Gioacchino
Curcio Michele fu Francesco
Curcio Natale di Ferdinando
Curcio Pasquale di Giovanni
Della Montagna Antonio fu Fedele
Ferlaino Angelo di Lorenzo
Ferlaino Carmine di Gabriele (13 anni, minore)
Ferlaino Gabriele fu Angelo
Gallo Domenico fu Angelo
Ganino Antonio di Giovanni
Ganino Eugenio fu Lorenzo
Grandinetti Luigi di Pasquale
Gualtieri Michele di Rosario
Gualtieri Rosario fu Giovanni
Guido Federico di Giovanni
Guido Giovanni fu Giuseppe
Ianni Gennaro di Pasquale
Iole Fiorita di Pasquale
Isabella Pasquale di G. Battista
Isabella Rosa fu Giovanni
Isabella Valenzi Fiore di Natale
Lanzo Angelo di Antonio
Luiggi Umberto di Domenico
Macchione Ernesto fu Pasquale
Macchione Eugenio di Gennaro
Magnone Nicola di Tommaso
Mancini Giuseppe di Giuseppe
Marchese Rosaria fu Saverio
Mascieri Giuseppe fu Luigi
Mastroianni Antonio di Giuseppe
Mastroianni Antonio fu Giuseppe
Mastroianni Giovanni di Santo
Mastroianni Ortensio di Giuseppe
Mastroianni Ortensio di Giuseppe
Mastroianni Pietro di Giuseppe
Mendicino G. Battista di Antonio
Mendicino Lorenzo fu Giuseppe
Mendicino Saverio fu Fedele
Motta Mario fu Leonardo (12 anni, minore)
Motta Pasquale di Cesare
Orlando Gaetano di Francesco
Rizzo Giovanni di Vincenzo
Rocca Ernesto di Domenico
Rocca Ortensio di NN
Ruperto Antonio fu Michele
Russo Daniele di Francesco
Sacco Giovanni di Fiore
Sauro Rosaria fu Giuseppe
Trunzo Michele fu Giuseppe
Vaccaro Angela fu Marco
Vaccaro Antonio di Fedele
Vaccaro Armando fu Giuseppe (14 anni, minore)
Vaccaro Giuseppe fu Pasquale
Vaccaro Pasquale fu Antonio
Vaccaro Vittorio fu Giuseppe
Valentino Antonio di Domenico (12 anni, minore)
Valentino Antonio fu Nicola
Valentino Vittorio di Antonio
Valentino Vittorio fu Giovanni
Vecchio Francesco di Angelo (13 anni, minore)
Ventura Pietro di Carlomagno
Vescio Agostino di Pietro
Vescio Antonio fu Fedele
Vescio Michele di Antonio
Vescio Raffaele fu Pietro
Vescio Rosario di Antonio
Villella Pasquale di Carlo
Vincenzi Antonio fu Giovanni
Vocaturo Ortensio di Michele
10) Per avere occupato 30 ettari di terreno di proprietà di Carlo e Giuseppe De Luca di Lizzano in contrada Casale furono imputate e processate dal vice pretore Antonio Magnavita le seguenti 35 persone, la maggior parte delle quali di Falerna e qualcuna di Nocera.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 58/950, sentenze n. 62/51).
Aiello Giovanni fu Francesco (1912)
Campisano Giovanni di Giuseppe (1909)
Cario Salvatore di Vincenzo (1927)
Consolo Mariano fu Natale (1901)
Crocco Adio di Nicola (1915
Crocco Santo di Nicola (1906)
De Sensi Gennaro di Natale (1921)
Floro Antonio di Salvatore (1909)
Floro Giovanni di Pasquale (1934)
Floro Rosario di Pietro (1908)
Gallo Nicola fu Giuseppe (1914)
Gatti Domenico di NN (1921)
Grandinetti Gennaro fu Pasquale (1931)
Grandinetti Giovanni di Pasquale (1912)
Mancuso Michele fu Francesco (1922)
Marca Rosario di Pietro (1929)
Marciano Luigi di Tommaso (1932)
Maruca Natale Salvatore (1929)
Mastroianni Lorenzo di Francesco (1929)
Mendicino Carmine di Giovanni (1930)
Mendicino Rosario di Tommaso (1905)
Niccoli Nicola di Antonio (1916)
Rago Giuseppe di NN (1931)
Saladino Pietro di Nicola (1921)
Spinelli Vito fu Paolo (1925)
Stella Antonio di Giuseppe (1919)
Tiziano Ferdinando fu Ferdinando (1912)
Trunzo Rosario di Giacomo (1929)
Vaccaro Antonio di Tommaso (1919)
Vaccaro Giovanni di Tommaso (1921)
Vaccaro Giuseppe di Michele (1924)
Vaccaro Michele di Tommaso (1925
Vescio Pasquale fu Nicola (1900)
Villella Francesco fu Giuseppe (1890)
Villella Giuseppe di Pietro (1921)
11) Per aver occupato in agro di Falerna il 5 marzo 1950 4 ettari di terreno in “Contrada Paria”, 1 ettaro in contrada Pandolfo, 3 ettari in contrada Antonazzo e un altro terreno in contrada “Quellabanda” di proprietà rispettivamente di Antonio Ventura, Francesco Silvagni, Pietro Spinelli e Riccardo Del Trono furono imputati e processate, dal vice pretore di Nocera Antonio Magnavita, 38 persone.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 64/950, sentenze n. 63/51).
Aiello Giovanni fu Francesco
Arcuiano Luigi di Tommaso
Bartolotta Cesare fu Giovanni
Caligiuri Francesco di Antonio
Campisano Antonio di Francesco Antonio
Campisano Natale di Giuseppe
Crocco Fioravante fu Pietro
Crocco Giuseppe di NN
Cunsolo Salvatore fu Natale
De Sensi Pasquale di NN
Ferraro Mariano Nicola fu Ottaviano
Fiore Orlando di Domenico
Formica Armando di Francesco P.
Gallo Natale di Francesco Antonio
Gallo Nicola fu Giuseppe
Gallo Pasquale di Francesco
Gambaro Francesco Luigi di Nicola
Gigliotti Rosario Francesco di Giuseppe
Marca Ippolito fu Nicola
Marciano Tommaso fu Vincenzo
Mastroianni Francesco di Luigi
Motta Carmine di Vincenzo
Nicastri Dario di Nicola
Nicastri Nicola di Michele
Nicastri Salvatore fu Rosario
Ottobrino Antonio di NN
Pallone Francesco di Gennaro
Rago Giuseppe di NN
Saporito Raffaele fu Antonio
Scalercio Natale fu Raffaele
Spinelli Romolo fu Giuseppe
Spinelli Vito Saverio fu Paolo
Storace Francesco di Pilade
Stranges Giuseppe fu Giacomo
Tiziano Ferdinando fu Ferdinando
Vaccaro Giuseppe di Michele
Vaccaro Vincenzo di Annunziato
Villella Pietro di Francesco Antonio
Tutti di Falerna
12) Questi i contadini denunciati il 22 maggio 1947 dalle Guardie Forestali di Nocera per avere il 18 maggio invaso a Falerna terreni di proprietà comunali sottoposti a vincolo forestale:
Abiuso Pietro fu Gennaro (1902)
Bartolotta Rosario fu Giuseppe (1890)
Benvenuto Igino di Tommaso (1911)
Campisano Francesco fu Francescantonio (1914)
Campisano Michele di Nicola (1907)
Campisano Pietro fu Domenico (1902)
Campisano Raffaele fu Antonio (1913)
Cicolene Vincenzo di ignoti (1898)
Crocco Giuseppe fu Alfonso (1910)
Fera Gaetano fu Carmine (1908)
Ferraro Mariano fu Francesco (1896)
Fiore Orlando di Domenico (1927)
Floro Pasquale fu Giovanni (1896)
Folino Gallo Serafino fu Antonio (1910)
Gatti Raffaele di ignoti (1901)
Giovandone Antonio fu Florio (1889)
Mendicino Fedele di Antonio (1913)
Monteleone Anna di Emanuele (1909)
Nicastri Rosario fu Gennaro (1903)
Porco Michele fu Santo (1902)
Porco Nicola Mariano fu Nicola (1921)
Raso Bernardo di Michelangelo (1906)
Raso Fiore di Michelangelo (1926)
Tiziano Ferdinando fu Ferdinando (1912)
Trunzo Clemente fu Michele (1902)
Trunzo Francesco fu Francescantonio (1908)
Questi contadini furono assolti dal Pretore di Nocera Giovanni Lombardi Satriani perché il fatto non costituiva reato. L’occupazione era avvenuta senza il permesso del Corpo Forestale ma con l’acquiescenza del Comune di Falerna che aveva avviato le pratiche per legittimare l’operazione. Quindi, l’invasione non si era realizzata contro la volontà del proprietario.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 124/48 e 128/48, sentenze n. 11/49 e 12/49).
13) Questi i 13 contadini di Campora San Giovanni imputati e processati per aver occupato 4 ettari di terreno di Quinto Quintieri in contrada “Piano Isabella”.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 68/950, sentenze n. 38/51).
Aloe Armando fu Giuseppe (1926)
Caicco Giovanni fu Gennaro (1905)
Cannata Pasquale di Michele (1925)
Coltellaro Cesare di NN (1928)
Furgiule Emilio di Alfonso (1932, minore)
Gagliardi Vittorio di Pietro (1914)
Janni Francesco di Giuseppe (1915)
Lento Giuseppe di Michele (1915)
Lento Vittorio di Michele (1920)
Paradiso Giovanni di Nicola (1914)
Ruggero Pietro di Bonaventura (1913)
Spina Natale fu pasquale (1902)
Veltri Saverio di Antonio (1914)
Tutti di Campora San Giovanni
14) Già quando ancora si era nella fase organizzativa della seconda rivolta, furono denunciate, come detto, per avere organizzato ed effettuato a Nocera il 9 marzo 1950 una pubblica riunione senza la prevista autorizzazione di legge, sei persone:
Bonacci Palmerino (1927) di Amedeo
Consolatore Giuseppe (1913) di NN
Niccoli Carlo fu Luigi 29 anni (contumace)
Valentino Francesco (1916) di Giovanni
Valentino Vittorio (1920) fu Vittorio
Omobono Diego (1913) di NN
A favore dei primi cinque, in sede di causa, depose il sindaco avv. Leopoldo Rossi il quale affermò che il gruppetto si era invece prodigato, durante la riunione, affinché la stessa non degenerasse.
Il vice pretore di Nocera, Antonio Magnavita, li assolse con formula dubitativa, non potendo escludere che i cinque non avessero organizzato la riunione.
Il sesto del gruppo, Diego Omobono, invece, fu assolto con formula piena perché il dott. Mario Mardente, medico condotto di Nocera, dichiarò che nei giorni precedenti e in quello in cui si svolse la riunione, l’imputato era a letto ammalato.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 73/950, sentenze n. 173/50).
15) Per manifestazioni sediziose tenute a Falerna furono imputate e processate le seguenti 14 persone del paese:
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 84/950, sentenze n. 217/50).
Aiello Filomena di Carmine (1922)
Aiello Saveria fu Michele (1921)
Faustino Giovito di Giovanni (1909)
Ferraro Salvatore fu Francesco (1892)
Fiore Risplendente Ottorina fu Domenico (1912)
Folino Gallo Francesco fu Nicola (1912)
Pallone Francesco di Gennaro (1930)
Perri Bonaventura fu Salvatore (1913)
Ponelli Saveria di Rosario (1910)
Porco Francesca fu Nicola (1915)
Rotella Tommaso fu Antonio (1891)
Spartano Teodora di NN (1906)
Trunzo Francesco fu Francesco Antonio (1908)
Villella Nicolina di Giuseppe (1923)
Tutti di Falerna
Per quanto riguarda il giudizio su Carone, Braganò, Niccoli e Arrigo, nelle sentenze del vice pretore di Nocera Antonio Magnavita si legge che “incitavano i contadini a persistere nell’occupazione” ma a loro discolpa affermarono che avevano ricevuto indicazioni dalle sedi sindacali per cui avevano ritenuto i fatti legittimi. Comunque i primi tre furono condannati il 25 novembre 1950 a tre mesi di reclusione e 3.000 lire di multa ciascuno ma ebbero la sospensione della pena e la non trascrizione della condanna nel casellario giudiziario. Arrigo fu condannato a quattro mesi di reclusione e 4.500 lire di multa.
Il reato ascritto fu quello di “turbativa violenta di cose immobili”.
(Archivio della Pretura di Nocera Terinese, Reg. Gen. N. 238, 239, 240, 241, 242, 243, 244, 245/ 950, sentenze n. 181/50).
Il 10 dicembre 1951 il Tribunale di Nicastro (presidente Pasquale Carnovale, giudici Gaspare Porchia e Francesco Pittelli, PM Francesco Ferlaino) emetteva la sentenza nella causa penale di appello di Blaganò, Niccoli e Arrigo.
Questa la sintesi della nuova sentenza
“Tra la fine di febbraio e i primi di marzo 1950 gli imputati, quali esponenti delle forze sindacali delle quali erano aderenti, organizzarono e diressero un movimento di contadini del nocerese facendo a costoro occupare, nella pretesa di doverle porle a coltura, alcune zone del territorio incolto e mal coltivato. Dalle dichiarazioni dello stesso imputato Arrigo Arcangelo, risulta che costui assieme a Carone Antonio, attivista della CISL, nonché al Blaganò e a tale Reale Francesco entrambi della camera del lavoro, si recò dove ha sede quest’ultima per attendere
il segretario di essa Niccoli Carlo, in quell’epoca insegnante a Gizzeria, ove giornalmente si recava.
Dalle dichiarazioni dell’Arrigo risulta inoltre che al rientro del Niccoli a Nocera si tenne una riunione nella sede della camera del lavoro e che nel corso di essa fra l’altro si concretò il piano di occupazione. Nessun dubbio può aversi sulla responsabilità degli imputati e ciò perché, come esattamente è stato accertato dal primo giudice, la dichiarazione dell’Arrigo, oltre che un’esplicita dichiarazione di responsabilità per costui, costituisce una chiamata di correo nei confronti degli imputati e non lascia adito a dubbi.
Ne vale opporre che i contadini furono da loro indotti all’occupazione delle terre nell’esatta credenza dell’esistenza di un apposito decreto legge che autorizzava le concessioni delle terre incolte ai contadini, in quanto una simile supposizione non li legittimava a violare la legge penale.
Per il che, rivelando il fatto una certa gravità in quanto da esso potevano derivare conseguenze ben serie ed appellandosi la pena di cui a ciascuno inflitta dal primo giudice proporzionata al fatto medesimo, non possono concedersi le attenuanti generiche dei motivi di particolare valore sociale, né può porsi luogo ad una riduzione di pena. Per cui l’appellata sentenza deve essere confermata in pieno, con la conseguenza che gli appellanti debbono essere condannati al pagamento delle maggiori spese”.
Tratto da "NOCERA TERINESE Storia e Storie" Vol. 4 - Dal dopoguerra 1915-18 al Duemila di Adriano Macchione (ed. Ma.Per.)