A Nocera "La Proletaria" fu costituita il 26 novembre 1944 con atto del notaio di Nocera Felice Ventura fu Pasquale nel suo studio in Via Valle.
La denominazione la riportava quale cooperativa di produzione e consumo a responsabilità limitata. L’atto di costituzione ancora si conserva.
Non ne fecero parte solo contadini ma, come anche negli altri paesi, persone di tutte le categorie sociali, con la popolazione che si mostrò abbastanza unita sulla strada del miglioramento delle condizioni economiche dei fratelli più poveri.
I soci fondatori de "La Proletaria" furono 18, di varia estrazione sociale:
- Angotti Gerolamo fu Giovanni (ins. elementare) nato a Nocera Terinese
- Costanzo Ferdinando fu Francesco (costruttore) nato a Nocera Terinese
- De Grazia Osvaldo fu Enrichetta (commerciante) nato a San Mango d’Aquino
- De Santis Ninno fu Francesco (impiegato esattoriale) nato a Nocera Terinese
- Ferlaino Pasquale fu Luigi (agricoltore) nato a Nocera Terinese
- Gigliotti Ortenzio di Luigi (falegname) nato a Nocera Terinese
- Iemma Rocco fu Domenico (falegname) nato a Maropati
- Licastro Rosa di Giovanni (ins. elementare) nata a Vibo Valentia
- Macchione Francesco (contadino) nato a Nocera Terinese
- Macchione Michele di Giuseppe (dottore in lettere) nato a Nocera Terinese
- Marchese Leopoldo fu Domenico Antonio (dottore in lettere) nato a San Demetrio Corona
- Niccoli Carlo fu Luigi (ins. elementare) nato a Nocera Terinese
- Posa Lorenzo Giuseppe fu Lorenzo (“friscolaio”) nato a Nocera Terinese
- Rametta Pasquale fu Angelo (agricoltore) nato ad Amantea
- Scartaghiande Vincenzo di Giuseppe (geometra) nato a Nocera Terinese
- Silvagni Battista di Giovanni (autista) nato a Nocera Terinese
- Tambato Luigina fu Luigi (ins. elementare) nata a Vibo Valentia
- Trunzo Giovanni di Cesare (falegname) nato a Nocera Terinese
Potevano diventare soci, però, tutti coloro che ne avrebbero fatto richiesta, previo il possesso dei giusti requisiti morali e giuridici e previa approvazione e delibera del Consiglio di Amministrazione.
Il primo presidente della cooperativa fu il prof. Michele Macchione.
Poi, però, come ricordava uno degli utimi testimoni di quei tempi, il contadino Francesco Macchione, “gli intellettuali si mostrarono contrari all’occupazione delle terre e cambiarono berretto e nuovo presidente fu eletto un socio anziano, Ferdinando Ciciarello, ma essendo anche zoppo, presidente in pratica divenni io”.
Il capitale della società fu costituito da un numero illimitato di azioni del valore nominale di 100 lire ciascuna.
Il capitale iniziale, invece, sottoscritto dai 18 soci, fu di 80 azioni versate su libretto delle Casse Postali di Risparmio.
Ogni socio non poteva possedere più di venti azioni.
Gli scopi de "La Proletaria" furono riportati in uno statuto ed erano naturalmente conformi alle leggi sulle cooperative e le leghe agricole.
Questi, in breve, i punti salienti:
1) Fornire assistenza in ogni campo agli associati.
2) Sfruttare i terreni incolti o mal coltivati.
3) Fornire agevolazioni ai soci, mediante l’istituzione di spacci, magazzini e depositi senza fini di lucro, nell'acquisto dei vari generi alimentari e di tutte le merci occorrenti per soddisfare i bisogni individuali e quelli lavorativi nel campo dell’agricoltura.
4) Ottenere per i soci, ed eventualmente anche per la popolazione tutta, la concessione di legge per la distribuzione di generi razionati.
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Tratto da "NOCERA TERINESE Storia e Storie" Vol. 4 - Dal dopoguerra 1915-18 al Duemila di Adriano Macchione (ed. Ma.Per.)